Per far fronte alle esigenze energetiche nazionali per la stagione invernale 2022-23, in uno scenario di minor approvvigionamento di gas causato dal conflitto tra Russia e Ucraina, il 6 settembre 2022 è stato emanato dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale.

Il Governo ha dunque rilevato la necessità di adottare misure urgenti per assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022-2023 e per diversificare rapidamente la provenienza del gas importato.

In funzione delle fasce climatiche è stata prevista un’azione di contenimento del riscaldamento mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e spegnimento, della durata del periodo di riscaldamento in funzione delle 6 fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.

Il decreto del MiTE consente quindi un numero massimo di ore di accensione di riscaldamento nei periodi specificati:

  • zona A: dal 8 dicembre 2022 al 7 marzo 2023, massimo 5 ore al giorno di accensione
  • zona B: dal 8 dicembre 2022 al 23 marzo 2023, massimo 7 ore al giorno di accensione
  • zona C: dal 22 novembre 2022 al 23 marzo 2023, massimo 9 ore al giorno di accensione
  • zona D: dal 8 novembre 2022 al 7 aprile 2023, massimo 11 ore al giorno di accensione
  • zona E: dal 22 ottobre 2022 al 7 aprile 2023, massimo 13 ore al giorno di accensione
  • zona F: nessuna limitazione

Questa misura adottata dal Ministero della Transizione Ecologica indica chiaramente una continuità di intenti ed azioni rispetto al massiccio piano di agevolazioni per interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici attraverso detrazioni fiscali, attuato proprio per innescare una riduzione dei consumi di energia.

I Numeri del Superbonus 110%

Un rapporto di fine settembre 2022 dell’ENEA (Agenzia Nazionale Efficienza energetica) indica numeri importanti sviluppati in particolare dal Superbonus 110% con asseverazioni che passano da 37.128 di agosto 2021 a 307.191di settembre 2022, segnando un +26% per edifici unifamiliari ed un +33% per case singole e villette.

Immediata conseguenza dell’incremento della domanda nel settore edile è stata un aumento del costo medio degli interventi di riqualificazione degli edifici, passando da una media di 98.264 € di fine agosto 2021 ad una di 113.327 € di fine settembre 2022 per edifici unifamiliari. Tra luglio e settembre il costo medio degli interventi sui condomini il costo medio si è attestato su 585.759 €.

Fondamentale in questo processo di riqualificazione energetica è il ruolo dei serramenti. Infissi performanti da un punto di vista termico e di permeabilità all’aria consentono di minimizzare i consumi energetici e di massimizzare il risparmio in bolletta.

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